Chi siamo

MudrĀ architetti

Per più di 20 anni, da quando fortuitamente avevamo deciso di chiamarci STALKagency, ci siamo comportati come lo stesso nome suggeriva. Abbiamo amato l’architettura in modo assoluto, totalizzante in ogni suo aspetto, nelle sue specificità disciplinari così come, e forse ancora di più, per le sue componenti multidisciplinari. Abbiamo viaggiato architettura, teorizzato architettura, fatto architettura (progetti, grafica, video, installazioni, libri), promosso architettura, insegnato architettura, ricercato architettura, abbiamo esplorato i confini indefiniti dell’architettura attraverso percorsi borderline che a volte ci hanno portato a sconfinare in altre discipline e ad incontrare molte persone che si occupavano d’altro, ma con cui si cercava un obbiettivo comune da realizzare al meglio. L’architettura e tutto il suo cosmo espressivo, tutte le sue implicazioni sociali e di impegno politico, sono stati la nostra ossessione. Un chiodo fisso, perseguito appunto quasi ossessivamente, con disciplina e dedizione. Come agency, attraverso la STALKagency appunto, abbiamo lavorato con decine di colleghi, che hanno percorso lunghi o brevi tratti di strada con noi, e abbiamo collaborato con artisti, light designer, curatori, musicisti, registi, strutturisti, impiantisti, medici, amministratori, politici, associazioni, designer, artigiani.

Oggi forti di questo bagaglio di esperienze, di relazioni umane, di conoscenze professionali sentiamo il bisogno di cambiare nome, di definirci in altro modo perché è in modo diverso che guardiamo all’architettura proprio grazie al percorso che abbiamo compiuto. Sempre curiosi, attenti, affamati di esperienze nuove e con la solita passione per la progettazione. Tuttavia alcune conoscenze si sono interiorizzate, depositate nel profondo, abbiamo una maggiore consapevolezza, una maggiore serenità che ci consente di evitare eccessi bulimici. Il pensiero (quello progettuale e non) scorre fluido, senza dogmi, equilibrato, sereno, pronto ad accogliere anche simboli, spunti, emozioni ed indicazioni da un vissuto quotidiano.

Da qui nasce MUDRĀ architetti.
MUDRĀ è un gesto simbolico che in varie religioni (potremmo dire estendendo il concetto in tutte le religioni) viene usato per ottenere benefici sul piano fisico, energetico e/o spirituale. Da sempre e ovunque l’uomo usa le mani in una gestualità codificata e a volte ritualizzata per pregare, benedire, sottolineare un concetto, un sentimento di disappunto, affetto o tenerezza, per sposarsi, per tagliare un nastro inaugurale, per salutarsi, per presentarsi; di questa gestualità ne ha fatto un linguaggio senza suoni universale, comprensibile ad ogni latitudine. Un linguaggio primordiale diretto e inequivocabile più antico di quello fonetico.

Per noi architetti poi la mano è il mezzo che genera i primi schizzi, le prime trasposizioni di un’idea in una forma, che cerca di farsi strada per essere comunicata riconosciuta realizzata e vissuta. Siamo abituati a fissare quelle dei nostri colleghi, ricordiamo quelle dei professori che abbiamo amato perché anche l’architettura è un linguaggio astratto e potente di segni (almeno all’inizio) ed è dalle mani che sgorga e inizia a cercare la sua strada, per sostanziarsi in oggetto esistente.
Così la nostra memoria, ma forse anche la vostra, è piena di mani.

 

MUDRĀ architetti si occupa di progettazione di:
Architettura, interni, paesaggio e restauro.
Allestimenti museali, mostre, scenografie, fiere, eventi politici etc.
Grafica per libri, mostre, web e comunicazione, video.
Curatela di: eventi, ricerche, mostre, libri.

Alessandro d'Onofrio
Fabio Speranza
grifone
Vittoria Grifone