Villa Mondragone

Patronage and devotion

Un focus su sei dipinti del Barocco Romano

Nel 1613 il Cardinale Scipione Borghese acquista Villa Mondragone a Monte Porzio Catone, una delle Ville Tuscolane opera di Martino Longhi il Vecchio, e fa costruire una “Galleria dei dipinti” per ospitare la sua famosa collezione di quadri e statue, che si può ora ammirare nel Museo della Galleria Borghese di Roma. Per la prima volta dai primi anni dell’Ottocento la Galleria viene recuperata alla sua funzione originale ospitando sei dipinti su tela di alcuni tra i maggiori rappresentanti del Barocco romano, sui quali i curatori hanno promosso apposite ricerche di carattere storico, documentario, iconografico e tecnico, dando vita a interessanti casi di studio da esaminare di fronte alle opere originali.

In una atmosfera suggestiva generata dall’illuminazione che piove sapientemente dall’alto degli 11 metri della volta della galleria, si possono ammirare: l’Ecce Homo di Guido Reni (Pontifical Irish College di Roma); il San Francesco di Paola e San Nicola di Bari di Andrea Sacchi (Musei Civici e Diocesani di Camerino); il San Giovanni Battista nel deserto di Valentin de Boulogne (Collegiata di Sant’Urbano ad Apiro); il Riposo durante la fuga in Egitto di Carlo Saraceni (Eremo Tuscolano di Monte Porzio Catone); l’Annunciazione di Carlo Maratti e il Martirio di Sant’Agapito di Andrea Camassei (Cattedrale di Palestrina).

Di fronte alle opere, stampati sul piano di alcuni banconi dalle semplici forme stereometriche, sono collocati i resoconti delle ricerche compiute dai curatori durante il restauro delle opere.

La mostra è l’occasione per riflettere sui rapporti tra pittori e committenti e sull’uso religioso, sociale e politico dei dipinti nel periodo barocco; una mostra colta, densa di informazioni inedite per gli addetti ai lavori, ma anche splendidamente godibile per i semplici appassionati, nello magnifico contesto di una tra le più belle ville sub-urbane dell’epoca, utilizzata come residenza estiva da Papa Gregorio XIII e Papa Paolo V.